Marketing online e offline: come farlo bene e avere successo

marketing online e marketing offline

Prima di addentrarci nella sfida tra marketing online e marketing offline ci sono alcune importanti considerazioni da fare.

Nel corso del 2021 il tempo medio speso sui social media è stato di 2 ore e 30 minuti per singola persona.

Un dato che moltiplicato per il numero di utenti supera i 4 trilioni di ore in tutto l’anno.

L’attenzione dei consumatori si è ormai spostata su nuove piattaforme, stravolgendo le logiche del marketing tradizionale e favorendo l’adozione di strumenti di digital marketing.

Tuttavia sarebbe un errore dimenticarsi o riservare un ruolo marginale al marketing offline, strumento imprescindibile: per permettere al nostro brand di distinguersi grazie anche al coordinamento e alla corrispondenza dei contenuti e delle immagini con la dimensione online.

Come conciliare quindi online ed offline? E come prepararsi correttamente ad affrontare il 2022? Quali strategie adottare e quali canali utilizzare per salire sul carro dei vincitori?

In questa intervista, Gabriele Valagussa, co-founder di Keti – Web Marketing Agency e digital strategist con oltre 10 anni di esperienza, svela come sviluppare una strategia di marketing omni-channel di successo.

Marketing online e marketing offline

Marketing online e offline: quali sono le differenze?

La differenza tra questi due modi di fare marketing sta negli strumenti utilizzati. Quando parliamo di marketing online ci riferiamo essenzialmente a tutto il mondo dei social media – Linkedin, Instagram, Twitter, Facebook e Tik Tok – per elencare i più noti – newsletter, posizionamento SEO e digital advertising.

Il marketing offline invece fa riferimento ai media più tradizionali, quali pubblicità in radio, televisione, riviste, cataloghi, relazioni.

Parlando di vantaggi del marketing online, quali sono in base alla tua esperienza i principali?

I vantaggi possono essere analizzati distinguendo quattro diversi aspetti. 

La prima considerazione da fare è di natura economica: il digital marketing costa meno rispetto al marketing offline.

Questo è dovuto ad esempio all’eliminazione dei costi di stampa di brochure, volantini e cartelloni, o al minor costo del digital advertising rispetto a quello degli spazi pubblicitari in tv o alle cifre messe sul piatto per i contratti di sponsorizzazione.

Il secondo punto riguarda la capacità di selezionare un target specifico a cui proporre i nostri annunci.

Dopo un’attenta analisi delle buyer persona possiamo dedicare la nostra attenzione a creare contenuti mirati per il pubblico che vogliamo colpire.

Facendo un esempio pratico, se il proprietario di un negozio che vende prodotti per gatti decidesse di aprire una pagina Facebook, avrebbe la possibilità di indirizzare la sua pubblicità a tutti coloro che sono interessati al mondo dei gatti e che quindi probabilmente hanno un gatto.

Allo stesso modo, il proprietario di un’azienda che invece produce prodotti da vendere ai negozi per gatti, potrà utilizzare LinkedIn e selezionare come target tutti i rivenditori di prodotti per gatti.

Nel marketing offline, invece, viene scelto l’editoriale o il canale con il pubblico che si pensa possa essere più in linea con il proprio business.

Se pensiamo alla televisione, durante la Moto GP è più probabile vadano in onda pubblicità legate a prodotti di interesse per un pubblico maschile, diversamente durante un programma con un pubblico prevalentemente femminile, vedremo annunci diversi.

Oltre a poter scegliere il pubblico a cui destinare i nostri messaggi, i tool online ci consentono di misurare l’efficacia delle nostre strategie digital andando ben oltre a quanto sia possibile fare con i mezzi offline.

È possibile conoscere il numero esatto di persone che hanno letto le nostre newsletter, quante hanno visto i nostri post o quanto tempo hanno speso navigando nel nostro sito e soprattutto misurare le conversioni.

Tutti i dati raccolti ci permettono poi di determinare con certezza quali sono le iniziative di maggior successo.

L’obiettivo è ottenere il maggior numero di conversioni con la minor spesa possibile.

Un ultimo appunto: con il marketing online abbiamo la possibilità di raggiungere il nostro target 24 ore su 24, anche durante il sabato e la domenica, garantendo una copertura potenzialmente costante.

Quali saranno i principali marketing trend 2022?

È difficile esserne certi, la tecnologia non finisce mai di evolversi e stupirci.

Stando ai dati che abbiamo a disposizione, le aziende – soprattutto quelle con un pubblico molto giovane – stanno spostando sempre più i loro investimenti pubblicitari verso le piattaforme di video streaming.

Parallelamente la gestione dei canali digitali è sempre più di frequentemente affidata alle agenzie, con cui avviano rapporti di collaborazioni basati sul performance marketing.

Un altro trend importante, che può essere definito un vero e proprio cambio di mentalità basato sui vantaggi del digitale, è l’approccio data-centric.

In passato si è parlato spesso di Big Data, ma mai come ora gli inserzionisti si sono concentrati sull’analizzare e confrontare i dati ottenuti dall’utilizzo di diversi strumenti.

L’importanza del dato va al di là del marketing, riguarda tutte le aree aziendali, ed è consentita dallo sviluppo tecnologico.

Si sente sempre più spesso parlare di metaverso: che cos’è e come può essere utile al mondo B2B?

Il metaverso è il trend topic del momento: ne parlano gli appassionati di tecnologia, gli addetti ai lavori e tutte le riviste di settore, ma al momento è ancora troppo presto per dire di conoscerne appieno le opportunità ed i vantaggi derivanti. In questa fase è importante tenere gli occhi aperti, seguire le nuove dinamiche e studiare il mercato.

Per rispondere alla tua domanda, per quanto riguarda il mondo B2B le potenzialità maggiori, almeno in questa prima fase di studio, riguardano la possibilità di “accorciare le distanze” con i propri clienti e prospect, aumentando la qualità del servizio offerto e la customer satisfaction.

Per fare un esempio concreto, pochi giorni fa sono stato in un’azienda che ha creato una realtà virtuale per fare assistenza sui propri clienti B2B: i clienti sono rivenditori e utilizzatori del prodotto.

Grazie al metaverso, il cliente chiama e fissa l’assistenza tecnica che viene gestita da un tecnico tramite telecamera.

Una cosa che sembrava avveniristica sino a pochi anni fa, invece oggi è la realtà.

Passando dai trend alla loro applicazione concreta in ambito B2B, come ottenere i risultati migliori?

Mettendo da parte le nuove tendenze, per le aziende B2B i canali “tradizionali” restano quelli su cui concentrarsi per ottenere i risultati migliori.

Ogni business è differente e richiede valutazioni e analisi ad hoc, ma sicuramente il sito resta una parte fondamentale della strategia: è il biglietto da visita di ogni impresa.

Per quanto riguarda Facebook, Instagram, LinkedIn, Tik Tok e tutti gli altri canali, ognuno ha il suo pubblico: la scelta del mezzo con cui comunicare avviene solo dopo un’analisi del business e degli obiettivi.

Oggi le persone hanno imparato a riconoscere le pubblicità online e a “dribblarla”, mentre prima non era così. La sfida è quella di trovare nuovi strumenti comunicativi per “nascondere” la pubblicità comunicando valori e tratti distintivi della propria realtà, distinguendosi dai competitor.

Dato un budget prestabilito, qual è il punto di partenza per impostare una strategia di marketing online?

Purtroppo, o per fortuna, non esiste un’unica risposta a questa domanda. Dipende dal tipo di attività di cui stiamo parlando, dal target e dall’obiettivo che ci si pone.

Nel caso di un’azienda B2B, bisogna subito individuare l’obiettivo, il pubblico, il prodotto e il mercato di riferimento.

Nel mercato italiano, ad esempio, è fondamentale avere un sito che rispecchi l’attività e che mostri l’azienda.

Qualunque sia il tuo business l’obiettivo è trasmettere il tuo valore aggiunto rispetto ai competitor. 

Il sito deve essere sì bello, ma soprattutto funzionale e capace di mostrare l’azienda con video e foto, trasmettendone immediatamente l’identità.

Se l’impresa a cui ci riferiamo ha anche un mercato estero, va riproposta l’analisi e vanno nuovamente selezionati gli strumenti; culture diverse utilizzano canali di comunicazione diversi.

Non esiste un’unica strategia vincente, ogni business ha le sue sfide.

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