Digital transformation e lockdown: l’importanza di investire in innovazione digitale
Il dibattito sulla digital transformation delle imprese è ormai argomento di lungo corso in Italia: da almeno un quinquennio – il primo piano Industria 4.0 venne introdotto dall’allora Ministro Carlo Calenda nel 2016 – si discute sull’urgenza di avviare un processo di profondo rinnovamento digitale e tecnologico delle imprese per mantenere alta la competitività sul piano internazionale.
Tuttavia, mai come nelle ultime settimane si è percepita l’importanza di orientare gli investimenti in innovazione verso la digitalizzazione dei processi.
In un contesto di lockdown come quello vissuto dal nostro Paese, a fare la differenza è stata la capacità di garantire la business continuity, ergo di mettere a frutto gli investimenti effettuati in digital transformation a livello di infrastrutture e di gestione dei processi.
Di fronte all’eventualità di una recrudescenza dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus Covid19 nel prossimo autunno, si pone la necessità per le imprese di arrivare preparate e colmare i gap tecnologici che ne hanno pregiudicato l’operatività (piena o parziale) nelle scorse settimane.
Credito d’imposta 2020: chi può richiederlo?
In questo articolo, illustreremo le opportunità offerte dalla Legge di Bilancio 2020, in termini di credito d’imposta per investimenti in beni materiali e immateriali.
Un provvedimento che ha come obiettivo supportare e incentivare le imprese che desiderano investire per la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
Anzitutto, facciamo chiarezza su chi può accedere a tale agevolazione: possono richiedere il credito d’imposta tutte le imprese con sede nel territorio italiano, ivi comprese quelle la cui titolarità sia in capo a soggetti non residenti nel territorio dello Stato, senza alcuna distinzione di settore economico e dimensione.
Come funziona il credito d’imposta: entro quando richiederlo
E’ possibile beneficiare del credito d’imposta per tutti gli investimenti effettuati nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2020 con possibilità di proroga del termine al 30 giugno 2021 per beni acquistati per cui sia già stato versato un acconto pari al 20% del valore del bene.
La richiesta di riconoscimento del credito d’imposta potrà essere avanzata sino al 30 giugno 2021.
Come si applica: bene materiali strumentali e beni immateriali strumentali
Per quanto riguarda lo sgravio fiscale riconosciuto, il legislatore ha introdotto misure specifiche a seconda che l’acquisto riguardi beni materiali strumentali tecnologicamente avanzati o beni strumentali immateriali legati a processi di innovazione 4.0.
Nel primo caso, viene riconosciuto un credito d’imposta variabile in funzione dell’investimento sostenuto per l’acquisto del bene: per investimenti sino a 2,5 milioni di euro, l’impresa potrà contare su un credito d’imposta pari al 40%; per investimenti superiori, tale percentuale scende al 20%.
Nel caso di beni strumentali immateriali, invece, la percentuale è fissata al 15% sino ad un importo massimo di costi ammissibili pari a 700.000 euro, ivi comprese le spese per servizi sostenute tramite cloud computing.
Vi è poi un riconoscimento del 6% per altri beni strumentali non specificamente elencati negli allegati A e B sino a un limite massimo di costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
Come funziona: tempi e modalità
Il credito d’imposta verrà erogato esclusivamente in modalità compensativa nell’arco di cinque anni nel caso di investimenti in beni materiali e di tre anni per investimenti in beni immateriali.
Si tratta, inoltre, di una misura cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, sempre nel rispetto dei limiti massimi previsti per l’acquisto del bene.
Beni materiali strumentali: quali sono?
Leggendo velocemente l’elenco contenuto nell’allegato A del disposto normativo, riportiamo di seguito alcune tra le principali categorie di beni materiali per cui è previsto il riconoscimento del credito d’imposta:
- macchine utensili per asportazione
- macchine utensili per lavorazione plastica di metalli e altri materiali
- macchine utensili laser
- macchine utensili per la additive manufacturing
- macchine utensili per la saldatura e l’assemblaggio
- robot e robot collaborativi
- magazzini intelligenti e automatizzati interconnessi ad altri sistemi di fabbrica
Beni immateriali strumentali: quali sono?
Per quanto concerne l’elenco dei beni strumentali immateriali eleggibili per accedere al credito d’imposta 2020, riportiamo di seguito le categorie più significative:
- software per il controllo e la manutenzione predittiva
- software PDM, PLM, Big Data Analytics
- software per il controllo e monitoraggio della produzione e il controllo qualità
- software per la progettazione o ri-progettazione dei sistemi produttivi
- software per la gestione della produzione, quali sistemi MES e soluzioni connesse a sistemi IoT e cloud computing
- software per il dispatching delle attività
- software con algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning
- software per la progettazione e la produzione di manufatti in materiali non convenzionali o ad alte prestazioni
- software per la produzione automatica e intelligente (cybersystem)
- software e sistemi per la protezione di reti, dati, programmi da accessi non autorizzati (cybersecurity)
- software per la raccolta, gestione e analisi dei big data aziendali (Big Data Anlytics).